I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (D.S.A.), più comunemente conosciuti come Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia, sono presenti in frequenza nella popolazione scolastica (stima di 1 alunno su 25).
I D.S.A. sono disturbi che interessano domini specifici di abilità (lettura, calcolo, ortografiia, grafia) in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. “La Dislessia Evolutiva (DE) è una difficoltà selettiva nella lettura, in presenza di capacità cognitive adeguate e di adeguate opportunità sociali e relazionali, e in assenza di deficit sensoriali e neurologici.” (Brizzolara e Stella). Si stima che il 4/5 % della popolazione scolastica sia dislessica e che questa percentuale sia in progressivo aumento. La ricerca sui DSA è in continua evoluzione. Ciò che attualmente si conosce con precisione è che si possono riscontrare profili cognitivi molto diversi racchiusi all’interno della stessa dicitura diagnostica. E’ molto probabile, quindi, riscontrare caratteristiche cognitive e di apprendimento molto diverse in alunni con simile diagnosi. Le caratteristiche comuni sono così raggruppabili: -DISLESSIA EVOLUTIVA: deficit selettivo nella lettura decifrativa e strumentale, ovvero nella fluidità e correttezza della lettura. Può accompagnarsi ad un deficit della comprensione del testo, ma ciò non è sempre riscontrato. Questo poiché decifrazione e comprensione del testo sono competenze processate da locus funzionali differenti. -DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA: deficit nella scrittura decifrativa, ovvero nella correttezza ortografica. Si osservano decifit di segmentazione fonemica, ovvero di riconoscimento dei suoni all’interno delle parole, deficite nella padronanza delle regole ortografiche. Può accompagnarsi a lentezza di scrittura, ma ciò non è sempre riscontrabile. Presenta ricadute sull’espressione scritta. -DISGRAFIA EVOLUTIVA: deficit nella velocità e nella comprensibilità della scrittura da un punto di vista grafico-esecutivo. La difficoltà è di tipo motorio e riguarda il recupero dei pattern di costruzione dei grafemi nei diversi caratteri grafici. -DISCALCULIA EVOLUTIVA: deficit nella comprensione numerica di quantità e nel loro confronto di grandezza. Deficit di accuratezza e rapidità di calcolo a mente e scritto e nel recupero dei fatti numerici. E’ possibile riscontrare un deficit nella soluzione di problemi matematici, ma questo non costituisce un criterio diagnostico, in quanto il problem solving matematico richiede competenze che vanno al di là dell’aspetto numerico e di calcolo. “Scopo essenziale della scuola non è tanto quello di impartire un complesso determinato di nozioni, quanto di comunicare al fanciullo la gioia ed il gusto di imparare e di fare da sé, perché ne conservi l'abito oltre i confini della scuola, per tutta la vita”. (affermazione contenuta nei Programmi didattici del 1955) da "Dislessia" Guida per insegnanti - AGIAD Associazione Genitori, Insegnanti e amici della Dislessia |